29 luglio 2010

Vita di condominio

Al telefono con l'amministratore del condominio.
Strega: "Vorrei avere qualche informazione in più sulla lettera che abbiamo ricevuto a proposito dei cani... Sa, avendone due mi sento coinvolta e vorrei capire se il problema riguarda me"
Amministratore: "No, stia tranquilla signorina, se le proteste riguardassero lei la avrei chiamata direttamente. Semplicemente pare siano state trovate...ehm...sporcizie di cani nel giardino condominiale e quindi si invitano tutti i proprietari a fare più attenzione"
Strega: "Beh, allora sono tranquilla, i miei escono legati e di giorno sporcano solo il mio di giardino. Abbondantemente"
Amministratore: "E' sicura che non riescano a scappare dal giardino?"
Strega: "Non saprei da dove e comunque non li ho mai trovati fuori..."
Amministratore (ridacchiando): "Magari rientrano prima di lei..."
Strega: "Già, magari suonano i citofoni e poi scappano..."

14 luglio 2010

Della convivenza, delle differenze e di come trarne vantaggio

Sono ormai circa tre mesi che convivo con Apprendista, che  la popolazione e la metratura della Casetta sono significativamente aumentate. La vita quotidiana sembra uguale. In realtà è cambiato tutto...sebbene per l'anagrafe la questione fosse indubbia già da tempo, nella mia testolina era rimasta una vaga idea di essere ancora una ragazzetta. Quindi mi capita di stupirmi vedendomi in questa casa fatta come quelle "dei grandi", svegliandomi in compagnia anche se la sera prima non ho avuto un incontro romantico, aspettandolo la sera anche senza averlo invitato. Alla fine mi toccherà dar ragione all'anagrafe.
Ci sono poi tante piccole questioni pratiche, c'è la condivisione degli spazi con un maschio, aspetto per me del tutto nuovo. Credo che Apprendista sia ancora tra i migliori, che possono capitare. Epperò.
Le Candistrega lo hanno fatto fesso e in una settimana hanno definitivamente conquistato il divano.
Lascia le luci accese e poi pretende che io spenga il modem tutte le sere.
Non chiude il bagnoschiuma.
Compra la maionese in vasetto, che per me non dovrebbe neanche esistere.
Perde sempre le chiavi.
Ma pian piano comincio a conoscerlo, e conoscere una situazione è un buon punto di partenza per uscirne sana. Prendi ieri: dovevo nascondere il regalo per il suo compleanno, che ho chiuso dentro una grande valigia nuova, parte integrante del regalo stesso. Ero lì che mi scervellavo su dove occultare un oggetto di cotante dimensioni perchè non lo vedesse. Stavo quasi per portarla in cantina perchè in casa, pensavo, è impossibile che non la veda. Poi mi sono fermata e ho riflettuto. E' un maschio. Quella volta che ho cambiato il rivestimento del divano non se ne è accorto, e ci ha poggiato il posteriore come nulla fosse. E' un maschio. Passa senza guardare quello che non vuole vedere. Così ho preso il valigione, lo ho ficcato nell'armadio in bella vista mettendoci sopra appena una spruzzatina di ciò che meno di tutto vuole guardare: vestiti da riordinare.
Eccolo qui: ha aperto, si è cambiato, ha richiuso, ha riaperto... senza nulla vedere, neanche gli avessero lanciato un sortilegio.

7 luglio 2010

In ginocchio sui ceci

Io e Apprendista ce ne siamo andati al mare una settimana. Una meraviglia. Le Candistrega sono state spedite in città dalla mamma e, pur sentendo la mancanza dell’erbetta fresca sotto le zampe, se ne sono fatte una ragione assaporando ora un polipetto ripieno alle erbette provenzali, ora uno spaghettino asparagi e salmone, ora un consommé aromatizzato al tartufo. Dopotutto nella vita bisogna anche sapersi adattare.
Ma chi è stata veramente gran bene in questi giorni, bene come non stava da lungo tempo, è stata la Tartaruga. Via tutti. Niente bipedi che danno fastidio, niente musi pelosi attaccati al recinto a ricordarle quel terribile giorno. Solo erbette, cespugli, trifoglio e tarassaco a volontà. Sole, ombra e una pioggerella ogni tanto.
Poi siamo tornati tutti. E per lei è ricominciato l’incubo. Purtroppo mi sono accorta che un lembo del guscio, evidentemente rimasto danneggiato dal giorno dell’attacco, pian piano si stava staccando. Ho dovuto portarla dal dottore, e lui ha dovuto tirarglielo via. Non credo le abbia fatto tanto male, ormai era quasi tutto tessuto morto, ma sicuramente non le ha fatto nemmeno tanto bene. Ora non può più stare in giardino: finché non cicatrizza bene è meglio che stia in un posto pulito e che metta l’antibiotico. E comunque per un bel tratto del carapace le manca il bordo esterno, ormai questo è un fatto. Mi pare di vederle un’espressione offesa, oltraggiata, come di anziana e delicata signora cui dei ragazzacci abbiano giocato un brutto tiro. Mi sento tremendamente in colpa, sono talmente abituata ad essere dalla parte di quella che li salva, gli animali, che ora non riesco proprio a conviverci con questa Strega che ha portato a casa due creaturine sanissime e nel giro di una settimana si è ritrovata con una defunta e una invalida permanente. Posto che non so chi mai potrebbe volere una tartaruga così danneggiata, comunque mi chiedo se continuo a tenerla per egoismo o per un barlume di senso di responsabilità.
Pare che vivano cent’anni, speriamo che i prossimi novantanove vadano meglio.