19 marzo 2012

Voci dalla casetta: ultimi dettagli

Brodina: "Io ho paura. Ci sarà troppa confusione. Può anche essere pericoloso."
Pasticcia: "Ci sarà un sacco da mangiare. E nessuno potrà controllare tutto quello che ci daranno. Con un po’ di fortuna sbombiamo, spanciamo, scofaniamo fino al coma calorico…"
B: "E se ci danno la torta? Ho sentito di un canetto che è morto per avere mangiato troppo cioccolato, lo hanno trovato steso stecchito accanto alla carta di un Bacio Perugina e non c’è stato più niente da fare."
P: "Ma che baci! Qui si parla di roba grossa: trionfi di tartine, salumi, formaggi, frittolini, ravioloni, risotti, arrosti, cosciotti, emù, ignù, yak, MAMMUT!"
B: "Buoooooono… ve bene, va bene: ci vengo anch'io."
P: "Peccato solo che di sicuro dovremo fare il bagno."
B: "Dovremo mettere qualcosa di nuovo, di sciccoso."
P: "Io non voglio sembrare una bamboccia."
B: "E io non voglio essere scomoda: io le mollette sul ciuffo non me le tengo."
E allora...che si metteranno le Candistrega? Consigli?

23 febbraio 2012

Le cose che voglio ricordare

E' strano che proprio io che ho dichiarato fin dall’inizio che del “gran giorno” non me ne fregava proprio niente in realtà me la stia davvero spassando ad organizzare sta cosa dello sposalizio.
O forse la verità è che me la sto spassando proprio perché non ho nessuna pretesa di tirare insieme l’evento del secolo, né tanto meno di “coronare un sogno” o altre sbrodolate di zucchero che si sentono in giro. 
Però se ci penso ci sono già tanti bei ricordi che ho, e che mi dispiace non avere immortalato, in qualche modo. La domenica di un anno fa, quando ci siamo appostati fuori dalla chiesa per presentarci al prete. Il corso dei fidanzati, con pizzata e pastasciuttata tutti insieme.
La serata passata in cucina a mettere il nastrino alle partecipazioni.
Le mie amiche che mi hanno accompagnata a fare shopping prematrimoniale.
Soprattutto, la prova del menù al ristorante: che siccome nevicava forte ci siamo messi gli stivaloni e ci siamo andati a piedi, per un sentierino, portandoci anche le Candistrega. Siamo arrivati completamente bianchi, tutti e quattro. E io e Apprendista abbiamo mangiato e bevuto all’impossibile, tanto al peggio sulla strada del ritorno potevamo solo ruzzolare nella neve.
Ecco, comincio a pensare che le cose bella da ricordare di un matrimonio dovrebbero essere queste, che non ha senso ricoprire di enormi aspettative un giorno solo. Un giorno solo non ce la può fare.


2 febbraio 2012

Ucci Ucci sento odor di Cristianucci (2)

A sorpresa, riprendiamo a parlare delle temute creature che mi perseguitano nella vita lavorativa: i bambini. A branchi, del tutto inaspettati, mi assalgono da ogni dove.
Si era parlato qui: http://casettadistreghe.blogspot.com/2009/12/ucci-ucci-sento-odor-di-cristianucci.html#comments della mia primissima e faticosa impresa con le scolaresche in visita nello stabilimento dove lavoravo tanti anni fa.
In tempi più recenti una collega mi ha comunicato che avevamo avuto l’incarico per una consulenza in materia di sicurezza alimentare. Roba per me. Nello specifico, controlli presso le mense scolastiche.”Nei centri di preparazione pasti?” Chiedo. “No, no:  direttamente presso i refettori”. “Ucci Ucci. Chissà quanti Cristianucci…”
Infatti: centinaia per volta, che urlano tutti insieme finché una qualche maestra disperata non estrae un fischietto emettendo un sibilo assordante che ha il potere di zittirli per 27 secondi di fila. Ne esco sconvolta: peggio di un giro sulle montagne russe mentre guardi un film horror mentre ti fanno la ceretta.
Ma il peggio del peggio sono le riunioni con le mamme. Mamme preoccupate perché i loro pargoli mangiano poco, perché le pietanze sono strane, perché le pietanze sono sempre uguali, perché il cibo è caldo o perché il cibo è freddo ma anche perché è “troppo tiepido”. Lo giuro.
E io ormai ho imparato che non posso ribattere niente, che a nulla vale il fatto che il cibo sia oggettivamente buono, perché “sì dottoressa, ma lei non ha figli…”. Anche il loro ginecologo non aveva la patatina eppure le ha aiutate a partorire, ma questo loro non se lo ricordano.
Mamme che forse si sentono mortalmente in colpa per quel pasto che le creature consumano fuori casa, confezionato da fredde mani estranee, e che temono che questa loro assenza comprometterà irrimediabilmente la crescita mentale e fisica dell’esserino. Il quale esserino a mio parere se ne frega, mangia quello che gli va e lancia in giro il resto, gridando come un pazzo nelle mie orecchie. Tanto poi alle 16.30 fa il faccino da orfanello e mamma gli compra le patatine.
Ultimamente si fanno i controlli al refettorio con i genitori: ovvero succede che una delle mamme affronta e supera l’occhiataccia del capoufficio e si scapicolla fino alla scuola per controllare di persona a quali sevizie sono sottoposti questi piccoli David Copperfield e quali velenosi intrugli sono loro somministrati.
Al refettorio le mamme dovrebbero stare con me, limitarsi a guardare e assaggiare, ma non ce la fanno proprio.
Girano tra i tavoli, cercano i loro piccoli, gli amichetti che conoscono meglio. E cominciano a dare buffetti consolatori, a chiedere se proprio non vogliono assaggiare nemmeno un pezzettino, per piacere e per amore della Madonna e di Gesù Bambino che è morto per noi tutti.
E poi mi guardano sconsolate: “ha visto? quando è arrivato il pesce uno ha fatto il gesto di turarsi il nasino!” . Straziante, roba da Libro Cuore. Meno male che ha lasciato il cellulare in cartella se no avrebbe chiamato il Telefono Azzurro.

25 gennaio 2012

Rito e performance

Strega: "Finalmente abbiamo la bozza del Libretto. Ora dobbiamo decidere chi leggerà in Chiesa, direi di scegliere un ospite mio e uno tuo. Io potrei chiedere di fare la prima lettura alla mia amica Leggiadra, o a Devota…"
Apprendista: "E io potrei dare la seconda allo Zotico…"
Strega: "Certo, farla tutta d’un fiato con un rutto è una bella impresa, ma terrei questo gran numero per il brindisi..."



4 gennaio 2012

Prima lettura e augurio

Finalmente ho trovato quella che sarà la prima lettura per il matrimonio. E direi che può essere anche un augurio per l'anno nuovo...

Dal Libro del Siracide (Sir 5, 9-15; 6,1; 6,18-19)
Non ventilare il grano a qualsiasi vento
e non camminare su qualsiasi sentiero.
Sii costante nel tuo sentimento,
e unica sia la tua parola.
Sii pronto nell’ascoltare,
lento nel proferire una risposta.
Se conosci una cosa, rispondi al tuo prossimo;
altrimenti mettiti la mano sulla bocca.
Nel parlare ci può essere onore o disonore;
la lingua dell’uomo è la sua rovina.
Non meritare il titolo di calunniatore
e non tendere insidie con la lingua,
poiché la vergogna è per il ladro
e una condanna severa per l’uomo falso.
Non far male né molto né poco,
e da amico non divenire nemico,
perché un cattivo nome si attira vergogna e disprezzo;
così accade al peccatore, falso nelle sue parole.
Figlio, sin dalla giovinezza medita la disciplina,
conseguirai la sapienza fino alla canizie.
Accòstati ad essa come chi ara e chi semina
e attendi i suoi ottimi frutti;
poiché faticherai un po’ per coltivarla,
ma presto mangerai dei suoi prodotti







12 dicembre 2011

Bombobombo

Se cercate spunti sul web, tra le dolci sposine che si scambiano consigli, la prima cosa che dovete sapere è che la bomboniera, il "cadeaux de mariage", in gergo la dovete chiamare “bombo”.
Ora, io sono una che ama usare poche semplici parole ma quelle che servono le voglio tutte intere. Sono una che rifiuta l’uso della lettera “k”, anche negli sms. Epperò alla bombo ho ceduto. Attanagliata dai dubbi e dallo stress (le faccio o non le faccio, e se le faccio dove le metto, e se me le faccio fare quanto le pago, e se le pago poi son sempre robe che van buttate) alla fine infervorata digitavo “sos bombo” sulla tastiera e in cuor mio sono arrivata a chiamarle le “minchiobombo”.
Ma analizziamo con calma il problema. Io ero partita sicura con l’idea di fare una donazione a qualche associazione di beneficenza, scrivere su un bigliettino “cari ospiti, invece che comprarvi un orrido fermacarte di penne di cocorita albina abbiamo preferito dare un contributo alla ricerca contro le vene varicose” e ficcarglielo dentro una bustina con i confetti. Fatto.
Quando però si passa alla gestione pratica della faccenda, ecco che si inizia a considerarla diversamente. Tanto per cominciare, la spesa. Un sacchettino decente per i confetti costa almeno un euro e cinquanta, più i confetti, più i biglietti, più la stampa, più l’offerta. Già: quanto dovrò dargli a quelli delle vene varicose?
Ecco, sinceramente tutti i miei buoni sentimenti relativi alla suddetta offerta stavano per essere soffocati dalla lunga serie di obblighi correlati. Compreso quello di renderla nota a tutti, guarda come siamo stati morigerati, proprio in un giorno in cui tra vestiti, cibo e inutilità varie si scialacqua un piccolo patrimonio. Insomma, pur avendo sempre apprezzato chi ha fatto questa scelta, ho cominciato ad avere qualche dubbio sul fatto che fosse quella giusta per noi (per me, in realtà: lo sposo a questo stadio dei preparativi è una figura del tutto marginale). Comunque. Di rinunciare completamente alle “bombo” non ho avuto il coraggio, visto che sono destinate agli ospiti e non a me. Quindi si trattava di trovare qualcosa che non fosse orrendo, che costasse poco, e che non avesse l’insopportabile pretesa di esser conservato “per ricordo”.
Alla fine ho deciso di farmi fare delle confetture da un mio agricoltore, alle quali metteremo un’etichetta coi nomi e la data. Il tutto in un sacchettino, insieme agli immancabili confetti. Spesa ragionevole: circa quattrocento euro di confetture (noi prenderemo dei vasetti belli grossi, ma potrebbero andare benissimo anche più piccini), circa cinquanta euro di sacchetti e fiocchi, e un altro centinaio di confetti.
Casomai alle vene varicose ci penserò più avanti.

5 dicembre 2011

Nude, ma per...chè?

In Russia nude al seggio per elezioni "libere", si legge oggi sul Corriere. Femministe ucraine in piazza a seni nudi, ho letto qualche giorno fa. Anzi, queste le ho anche viste, che avevano fatto un'intervista alla tivvù. Intervista a tette al vento, ovviamente, per scandalizzare noi gente comune che una bella ragazza nuda in tv non proprio non l'avevamo mai vista. Nude per i diritti degli animali, contro le pellicce, contro le ingiustizie e le brutture tutte di questo mondo. Tutte uguali, poi, queste nude per. Tutte giovani, tutte taglia 42, tutte dal petto bello tondo e sodo, atto alla rivendicazione. Tutte perfette, mai una che nel fermento della protesta dimentichi chessò, di depilarsi l'ascella, e si mostri nuda e pelosa per.