In Russia nude al seggio per elezioni "libere", si legge oggi sul Corriere. Femministe ucraine in piazza a seni nudi, ho letto qualche giorno fa. Anzi, queste le ho anche viste, che avevano fatto un'intervista alla tivvù. Intervista a tette al vento, ovviamente, per scandalizzare noi gente comune che una bella ragazza nuda in tv non proprio non l'avevamo mai vista. Nude per i diritti degli animali, contro le pellicce, contro le ingiustizie e le brutture tutte di questo mondo. Tutte uguali, poi, queste nude per. Tutte giovani, tutte taglia 42, tutte dal petto bello tondo e sodo, atto alla rivendicazione. Tutte perfette, mai una che nel fermento della protesta dimentichi chessò, di depilarsi l'ascella, e si mostri nuda e pelosa per.
IL MARE FINO A QUI
1 settimana fa
Ottima osservazione. Alla prossima protesta tiro fuori il polpaccio non depilato e vediamo chi fa più scoop!
RispondiEliminaGuarda, l'unica campagna per cui ha un senso denudarsi è quella della Peta, perchè lo slogan è: meglio nude, che indossare una pelliccia".
RispondiEliminaAllora lo posso capire. Ha un senso, appunto.
Il resto, mah, ho visto una volta alle Iene un'intervista alle regazza ucraine, e inizialmente loro volevano protestare perché il loro paese viene preso dagli stranieri per una specie di parco-giochi della prostituzione. Quindi intendevano lottare contro la diffusione di questa cultura e dello sfruttamento della prostituzione. Spogliarsi era un modo per attirare l'attenzione e anche per una sorta di paradossale provocazione, credo.
Poi da lì hanno iniziato ad allargare la protesta anche ad altri settori. Mi pare che recentemente siano andate anche a San Pietro.
Ormai a me quella di spogliarsi, come dici tu, sembra un po' una provocazione inutile, che oltretutto ribadisce il concetto che una donna per essere ascoltata deve anche mostrare il corpo, sennò nessuna la fila.
Ripeto, l'unica pertinente con il nudo mi sembra quella di Peta.
Saluti :-)
Irene: finalmente una donna coraggiosa!
RispondiEliminaBiancaneve:Io sinceramente preferirei avessero trovato un'alternativa anche alla campagna della Peta. Anzi, una delle ragioni che mi ha portata a scrivere queste righe è stato leggere della promozione del calendario (o quel che è) della Canalis per la Peta. Lo so che lo slogan è quello, ma a me appunto non piace e la trovo un'idea scontata e poco originale (dopo la patonza al vento della Ripa di Meana credo che dall'argomento si fosse già tratto il massimo).
Io della perenne mostra delle belle donne sono arcistufa, quanto delle pellicce... La differenza è che le donne ci mettono del loro, mentre le volpi, poverette, non possono farci nulla.
Protestare nude contro le pellicce implica che la protesta sia riservata ad avvenenti giovani magre e tettute attiviste. Perchè possiamo dirci quello che vogliamo ma qui dalle nostre parti la nudità è un diritto dei giovani e belli. Io protesto per il diritto delle vecchie ciccione flaccide a manifestare contro le pellicce...
All'estero però fanno spesso queste manifestazioni contro le pellicce in cui tutti - e dico TUTTI: uomini, donne, belle, belli, magri, grassi, giovani, anziani ecc. - si denudano.
RispondiEliminaIl problema della nudità riservata solo ai belli e giovani è più un problema nostro, in effetti.
La scelta della Canalis non l'ho apprezzata nemmeno io a dire il vero, primo perché lei comunque anche se è contraria alle pellicce, usa però le borse e scarpe in pelle (di recente è stata pure fotografata mentre faceva shopping da Prada) e poi è una frequentatrice di Mc Donald's (ci sono in giro sue foto mentre mangia hamburger's e simili del noto marchio), quindi ecco, mi è sembra una testimonial poco adatta e poco coerente.
Ho trovato invece efficace una campagna (non ricordo però da quale associazione promossa) in cui Pamela Anderson appare nuda con alcune parti del suo corpo sezionate ed evidenziate a rimarcare i termini con cui solitamente si indicano le varie parti del corpo animale usate come cibo. Ecco, la Anderson è vegetariana (o vegana, non ricordo) da anni, animalista, quindi porta un messaggio di coerenza. E in quel caso solo esponendo il corpo nudo si poteva ben rendere l'idea dell'analogia con le parti del corpo degli animali.
In conclusione: pure io mi sono stancata del corpo nudo delle donne usato come strumento per dire qualcosa perché è comunque una strumentalizzazione. Però non sono una talebana, possono esserci delle eccezioni in cui diventa pertinente ed utile a diffondere un messaggio.
Dipende insomma.