È estate, solo ora si comincia a dire di abbandono e di randagi, come se negli altri dieci mesi dell’anno il problema non esistesse. Come se il problema fossero solo le vacanze. Comunque, noi che abbiamo conosciuto la strada e il canile, non ne vogliamo nemmeno parlare.
Tanto chi ci legge sappiamo da che parte sta. E se per caso capitasse qualcuno che sta dalla parte sbagliata è meglio che se ne vada, noi qui lo schifiamo e non vogliamo che ci legga. La sua buia esistenza è già la sua punizione, ma probabilmente è talmente stupido e ignorante che non se ne rende nemmeno conto.
È agli altri che ci rivolgiamo: quelli che incontriamo ai giardinetti con i nostri amici, che si preoccupano di farli giocare, correre, che si vede che sono brave persone insomma. Ma che i loro cani non hanno la medaglietta.
Non è più obbligatoria, c’è il microchip, d’accordo. Ma se un canetto si allontana da solo, prima di trovarsi davanti a qualcuno che gli legge il microchip deve essere stato catturato e portato da un veterinario, o addirittura in un canile. Mille cose possono succedere prima che questo avvenga, lo sappiamo bene. Invece un bel cagnetto col suo collarino e la sua medaglietta si capisce subito che è di qualcuno. Leggere un numero di telefono e chiamare è roba di un attimo.
Coraggio, allora guardate sotto il muso dei vostri amici e decidete: meglio un modello un po’ retrò come il mio, con cuoricino e incisione svolazzante, o meglio la versione più geometrica di Pasticcia, con tondino e testo in stampatello?
Brodina
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