29 settembre 2009

(ancora) al rogo?

Ieri sera ho visto la tasmissione di Gad Lerner, personaggio che ad essere sinceri non amo particolarmente. Epperò l'argomento trattato, ovvero l'uso delle donne come puro ornamento, come superfluo ma irrinunciabile pezzo di una scenografia, mi sta molto a cuore.
E due pensieri frullano nella mia testolina di strega.

1. Che si parli di non mostrare più culi e cosce proprio la sera in cui rientri dopo una estenuante seduta di aerobica e g.a.g., distrutta ma felice con l'acido lattico che ti ottenebra il cervello, ti fa innervosire un bel po'.

2. E questa è seria. Forse è più colpa nostra (delle donne, intendo) di quanto vogliamo ammettere. Credo che qualche strumento per scegliere, per farci sentire, per farci temere, anche, ce lo avremmo. Invece no. Accettiamo di vedere ragazzine di 19 anni che ballano seminude davanti ad attempati signori in giacca e cravatta. Troverei più onesto mandare in onda un film porno. Più facile da spiegare. Io adoro le donne e sono profondamente convinta che possediamo una forza particolare, che probabilmente ci deriva proprio dall’aver dovuto subire incessanti sopraffazioni. Purtroppo credo anche che ci sia rimasta una sorta di radicata abitudine all’accettazione. Siamo più della metà degli elettori e più della metà dei consumatori e accettiamo di essere considerate una minoranza da tutelare, accettiamo di vedere il mondo come lo guarda un uomo. Perchè?

NOTA: questo non è un post contro gli uomini, non perdete tempo a condannarmi al rogo. È solo il mio punto di vista contro il modo di usare le donne, e peggio ancora le ragazzine.

11 commenti:

  1. Io sono una femminista convinta e ritengo che le donne (quelle vere) combattano ogni giorno nel lavoro, famiglia, figli, ecc.
    Le ragazze in esposizione nelle trasmissioni sanno quel che fanno e non si limitano ad accettare quello che viene loro offerto.
    Il problema è che lavorare cosa fatica...

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  2. Franz: io credo sia un circolo vizioso, difficile capire chi ha più colpa. Chi le sfrutta e continua a proporle come ornamenti (nella migliore delle ipotesi) o tutte le ragzzette in fila che non chiedono di meglio?
    Forse le ragazzette hanno qualche scusante in più: per esempio che sono state abituate da sempre a vedere altre ragazzette ballare e sorrdidere giulive, o magari anche che non hanno avuto delle famiglie, delle figure in grado di guidarle. Ma non bisognerebbe tutelare un po' di più anche le stupidelle?

    E poi l'età... a me in molti casi fa rabbrividire l'età. Non c'è poi molta differenza tra una diciassettenne e una diciannovenne. Io dieci anni fa ero molto diversa da come sono ora, non vedevo le cose allo stesso modo. Forse molte di loro non sono "stupidelle", sono solo molto giovani...

    E comunque un'altra cosa mi chiedo: tutte le donne che tu chiami vere, con lavoro, famiglia e figli, perchè non dicono nulla di fronte a questa realtà?

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  3. è colpa della lobotomizzazione televisiva e mediatica.
    dopo un po' i modelli proposti è ovvio che entrano nel cervello della gente e quindi anche delle donne.

    Se il modello è velina in cerca di calciatore = successo
    ....daje e daje! quello passa nel cervello della sedicenne.

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  4. Le donne: nella maggior parte dei casi, le vere nemiche di sè stesse.

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  5. E' un mondo a misura d'uomo, e questo è indiscutibile. Che rispetto agli anni '50 il ruolo della donna e la sua identità sia profondamente cambiata credo sia anche questo indiscutibile.

    Io mi chiedo piuttosto quale sia il modo di rappresentare il ruolo e l'identità della donna attraverso i media, mi chiedo se non si pongano falsi problemi (o comunque si ingigantiscano certe derive) invece che trattare i problemi reali. Se osservate si discute spesso della velina e di miss Italia come se TUTTE le donne e le ragazze fossero quello o volessero fare quello. Invece più difficilmente si analizza con obiettività e la giusta prospettiva che le donne sono molto altro, e che le veline sono solo una minoranza.

    Si dice: le ragazzine vogliono solo fare le veline; io vedo il numero di laureati in Italia e la maggioranza sono ragazze, questo è il dato reale. I provini per i reality, talent, concorsi di bellezza ecc. sono pieni di ragazzine? Lo stesso vale per gli uomini, prima ancora di essere avvocati, meccanici, pasticceri o ricercatori o dottori siamo fino ai 20/25 ragazzi in mezzo ad un campo da calcio che sognando di fare i calciatori. Ebbene di tutte quelle ragazzine ai casting e di tutti quei ragazzini in mezzo ad un campo da calcio il 90% e forse più poi sceglieranno altre strade, molti l'università, professioni rispettabili ecc.

    Con questo voglio dire che talvolta la querelle "tutte le ragazze vogliono fare le veline" "pericolo veline" mi pare un'esagerazione, seppure sia un punto di partenza per poi discutere del ruolo della donna nella società.

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  6. >Eppi e Tendallegra: Sorelle!!

    > Taglia: il disorso in effetti è ampio e lo si può affrontare da lati diversi, come hai fatto tu. Io sono partita dalla televisione e lì volevo rimanere. La televisione che sceglie di mostrare quel 10% di ragazzine che ce la fa (mentre l'altro 90%, come giustamente dici tu, si rassegna a trovarsi un lavoro e lì affronta tanti altri guai che ora non riesco a trattare...).
    La televisione che è rivolta a tutte queste donne che studiano, lavorano, figliano... E che le intrattiene mostrando bellissimi sederi sempre nuovi che ballano nudi intorno a uomini di mezza età in giacca e cravatta. La televisione che reclamizza prodotti rivolti alle donne (rossetti, profumi) tramite altre donne ammiccanti. Perchè ormai anche noi siamo abituate a vedere (e comprare) con gli occhi degli uomini. Queste cose mi hanno fatto effetto...al di là di tante altre considerazioni che si possono fare sul ruolo della donna oggi.
    Quando dico che la colpa è anche nostra io non mi riferisco tanto alle belle ragazzine che fanno la fila per ornare la tivù, ma a tutte noi (o proprio a ME, se preferite!) che lavoriamo, votiamo, compriamo... e che forse potremmo fare qualcosa. Potremmo fare delle scelte, delle proteste, così come siamo pronte a farle contro chi non rispetta i diritti degli animali.
    Poi lo so che fuori dalla scatola della tivù c'è tutto un altro mondo, e che io sto dalla parte fortunata del mondo. Ma discutere di un problema non esclude che se ne possano affrontare anche altri...

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  7. Premettendo che sono spudoratamente innamorata della psicologia sociale e quindi vi sono comprese anche le cosiddette "differenze di genere" e premetto anche che non sono femminista, sono per l'equità.
    Come dice Taglia "E' un mondo a misura d'uomo" e questo è vero. Vuoi per una questione meramente biologica, vuoi per i mass media, vuoi per il potere ecc, per ora è così. Ci sono davvero tanti studi che dimostrano come, le donne stesse, percepiscano gli stereotipi (che hanno creato gli uomini) come vere e reali qualità che ci appartengono (per esempio il fatto di essere più dolci, mansuete, propense alla cura del focolare, meno adite al comando, alla gestione di un gruppo ecc).
    Quello che però mi conforta è che, nonostante siamo ancora lontani da una reale equità, negli ultimi anni si è dimostrato come le donne emancipate e istruite stiano procedendo verso una inversione di marcia, dimostrandosi molto meno soggette a stereotipi e persuasione mashili.

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  8. oh!
    ma io non so come fa quella matta di tendallegra ad essere così concisa ed efficace sempre.

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  9. Complimenti per il bel post.

    Mi piace soprattutto il finale, "Siamo più della metà degli elettori e più della metà dei consumatori e accettiamo di essere considerate una minoranza da tutelare, accettiamo di vedere il mondo come lo guarda un uomo", queste poche righe dovrebbero impararle a memoria tutte le donne e non dimenticarle mai.

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  10. Quando parlo di donne "vere" mi riferisco alle amiche e colleghe che frequento. Ebbene, tutte parlano e contestano le ragazzine di oggi. Qualcuna si spinge oltre, tiene spenta la tv e parla con le figlie e le ascolta, racconta le fiabe alle più piccole e insegna a tutte che nella vita non basta avere un bel corpo per andare avanti. Ci vuole studio, lavoro e cervello. Ma la cultura e il rispetto di se stesse sono ai primi posti dei loro (e dei miei) valori.
    Una di loro ha una figlia adolescente e rivedo in lei quello che ero io tanti anni fa.
    Non serve criticare, bisogna proporre un modello diverso da quello che la tv (e non solo) vuole trasmetterci.

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  11. grazie a tutti per questi bei commenti...

    Scusate se latito ma sono giornate di fuoco sul lavoro e in più è venuta a trovarmi Mammà, il che mi sta complicando un bel po' la vita!

    Prometto di tornare presto (e di abbassare i toni, io di solito sono per il chiacchiericcio...)

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