Si era parlato qui: http://casettadistreghe.blogspot.com/2009/12/ucci-ucci-sento-odor-di-cristianucci.html#comments
della mia primissima e faticosa impresa con le scolaresche in visita nello
stabilimento dove lavoravo tanti anni fa.
In tempi più recenti una collega mi ha comunicato che
avevamo avuto l’incarico per una consulenza in materia di sicurezza alimentare.
Roba per me. Nello specifico, controlli presso le mense scolastiche.”Nei centri
di preparazione pasti?” Chiedo. “No, no: direttamente presso i refettori”. “Ucci
Ucci. Chissà quanti Cristianucci…”
Infatti: centinaia per volta, che urlano tutti insieme
finché una qualche maestra disperata non estrae un fischietto emettendo un
sibilo assordante che ha il potere di zittirli per 27 secondi di fila. Ne esco sconvolta: peggio di un giro sulle montagne russe
mentre guardi un film horror mentre ti fanno la ceretta.
Ma il peggio del peggio sono le riunioni con le mamme.
Mamme preoccupate perché i loro pargoli mangiano poco, perché le pietanze sono
strane, perché le pietanze sono sempre uguali, perché il cibo è caldo o perché
il cibo è freddo ma anche perché è “troppo
tiepido”. Lo giuro.
E io ormai ho imparato che non posso ribattere niente, che
a nulla vale il fatto che il cibo sia oggettivamente buono, perché “sì dottoressa, ma lei non ha figli…”. Anche
il loro ginecologo non aveva la patatina eppure le ha aiutate a partorire, ma questo loro non se lo ricordano.
Mamme che forse si sentono mortalmente in colpa per quel
pasto che le creature consumano fuori casa, confezionato da fredde mani
estranee, e che temono che questa loro assenza comprometterà irrimediabilmente
la crescita mentale e fisica dell’esserino. Il quale esserino a mio parere se
ne frega, mangia quello che gli va e lancia in giro il resto, gridando come un
pazzo nelle mie orecchie. Tanto poi alle 16.30 fa il faccino da orfanello e mamma gli compra le
patatine.
Ultimamente si fanno i controlli al refettorio con i
genitori: ovvero succede che una delle mamme affronta e supera l’occhiataccia del
capoufficio e si scapicolla fino alla scuola per controllare di persona a quali
sevizie sono sottoposti questi piccoli David Copperfield e quali velenosi
intrugli sono loro somministrati.
Al refettorio le mamme dovrebbero stare con me, limitarsi a
guardare e assaggiare, ma non ce la fanno proprio.
Girano tra i tavoli, cercano i loro piccoli, gli amichetti
che conoscono meglio. E cominciano a dare buffetti consolatori, a chiedere se
proprio non vogliono assaggiare nemmeno un pezzettino, per piacere e per amore
della Madonna e di Gesù Bambino che è morto per noi tutti.
Quella del troppo tiepido è una cosa fuori da una logica umanamente pensabile!
RispondiEliminaa tutte queste mamme apprensive e a questi bimbi viziati (mi ci gioco lo stipendio che son viziati!) proporrei il metodo di mia nonna: non ti piace quello che hai nel piatto? Bene, salti il pasto!
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