29 novembre 2009

Perfetto

Strega: "signora I., per presentare la sua domanda di aggiornamento ho bisogno di sapere gli estremi della sua Dichiarazione di Inizio Attività"
Signora I: "?"
Strega: "la D.I.A. signora, mi deve dire il numero della D.I.A. ..."
Signora I. "Ah! al 7, sempre stato al 7. Strada per il Santuario al 7!"


25 novembre 2009

La mia prima volta. Avete mica consigli?

Pare che ci siamo proprio. Qui si fanno discorsi grossi, impegnativi. Di quelli che mi divertono e mi spaventano, mi fanno sentire come una ragazzina che vuole fare la grande. Qui si parla di ampliare la Casetta di Streghe (mica il blog, però, quella vera) e di farci abitare anche Apprendista. Proprio abitarci sempre, non il solito paio di giorni a settimana. Proprio di trasferirci la sua roba, vestiti, robot da cucina e tutto.
Qui si tratta, diciamolo, di vivere con un uomo.
E io non ho mai abitato nella stessa casa con un uomo. Mai. Proprio nessuno, che mia mamma ovviamente è stata una orgogliosa pioniera del divorzio e io non ho memoria del periodo in cui mio papà viveva con noi. Che con i miei ex, com'è come non è, alla fine non ci ho mai vissuto davvero insieme.Qualche vacanza, qualche giorno da me o da loro, ma sempre con una borsa dove rimettere via tutto e poi sparire. Che perfino i cani e i gatti in casa mia son sempre stati femmine.
Cosa mi devo aspettare? in quali strani oggetti mi imbatterò in bagno? come si fa per la lavatrice? mica dovrò rinunciare alla tenda di perline luccicanti, vero?



17 novembre 2009

Ti presento mamma

Ormai è da un po' che ci conosciamo, caro lettore, ci frequentiamo regolarmente da qualche mese, direi che è giunta l'ora di presentarti la mia mamma. Entra pure in casa, accomodati. Sì, quella cosa è una sedia. Viene da GhrzfdmLandia (e se lì la popolazione locale sta seduta per terra o appesa al soffitto una ragione c'è). Vuoi un tè? come dici? un caffè? NO! tu non puoi volere un caffè, se mamma ha fatto il tè tu devi volere il tè se no si offende. Orsù, conversiamo. E non essere evasivo, se lei ti domanda che voti prendevi a scuola, se ti tingi i capelli, di che colore hai le mutande, perchè ti sei lasciato con la tua ex, ma perchè non metti le mutande di un altro colore che sono più belle, tu rispondi sempre con cortesia e generosità di dettagli. Deve sapere tutto di te. Bevi un'altra tazza di te, da bravo. E prendi una fetta di torta alle fragole. Sei allergico alle fragole? Ma no, non è possibile, c'è qui questa torta così buona. Provala, magari da oggi non sei più allergico, che ne sai? Ti gonfi e il medico dice che rischi di morire se annusi una fragola? Ah, beh, allora non insisto.
Ma guarda la Strega come è tutta seria, oggi, tutta grigia, sei d'accordo?... e pensare che quando era piccola le facevo tanti bei golfini, tanti bei vestitini tutti colorati! Le maestre dell'asilo le facevano i complimenti, sai? Poi è cresciuta, ahimè. C'è stato un periodo al liceo che metteva certe gonne così corte che pareva dovesse fare una visita ginecologica. La rincorrevo per le scale e le gridavo che si era dimenticata di mettere la gonna. Lei si arrabbiava, sai, per i vicini. E ora invece è sempre così, tutta seria...noiosa, no? Senti ma davvero non ti va una fetta di torta, è così buona! Una fettina potrà mica farti male?
Davvero devi già scappare? Ma torna presto, eh? Magari vuoi portarti via una fettina di torta, così la mangi domani a colazione?

11 novembre 2009

Turpiloquio

Come ho accennato qualche tempo fa, io non amo le parolacce. Soprattutto in bocca alle donne. In effetti questa è una delle rarissime questioni in merito alle quali mi pongo con più indulgenza nei confronti degli uomini. Anzi, molto probabilmente è l'unica. Comunque: anche a me scappano, non crediate. Mi scappano soprattutto quando sono sola, quando sto facendo qualche lavoro, manuale o di concetto, che mi crea difficoltà. Raramente mi rivolgo in modo infuocato alle persone, molto più spesso articolo insulti verso oggetti inanimati o concetti astratti.  All'occorrenza me la prendo con il "problema", si tratti di una vite, di un testo che non capisco o di un computer che fa le bizze, con insulti estremamente elaborati. Non so come mi vengano. "Tua mamma e tua sorella e le puttane tutte delle tue parenti", declamo alla tabella excel. "Stronzo malcagato da uno stronzo stitico" allittero contro il cassetto incastrato. "E allora fottiti, fottiti ora e sempre per l'eternità tutta" auspico al vasetto che non ha voluto aprirsi.
E voi? Come vi abbandonate al turpiloquio?



5 novembre 2009

C’è una pazza ai giardinetti

L’altro giorno, ai giardinetti dove Brodina e Pasticcia intrecciano le loro odorose, multiformi e variopinte relazioni sociali, c’era una pazza. Una pazza tutta imbacuccata, avrà avuto tre maglioni uno sopra l’altro, che passeggiando ha imboccato la sterrata, quella che poi si perde verso le colline e i sentieri. Ovviamente se la chiacchierava, da sola come ogni pazza che si rispetti. Dapprima gentilmente, del tipo “come va oggi”, “massìdai abbastanza bene”, “accidenti che freschino”, cose così. Poi ha iniziato ad assumere un tono concitato e a sproloquiare in ambito geografico, è partita dal sud-est asiatico per poi tornarsene in Liguria: “Bang? Kok? Bangkok? Thai che? Dov’è??? Cos’è sto laos??? Vietnam??? C’è la guerra in Vietnam! E se non c’è più la guerra allora c’è qualcos’altro in Vietnam! E allora uno invece non può andare a Bordighera????”
Perfino Brodina e Pasticcia la guardavano allibita. Ma il peggio doveva ancora arrivare. All’improvviso ha sbroccato completamente, ha cominciato a gridare. “Il cellulare!! Tutti hanno il maledetto cellulare! E internet? E le mail? Che se uno non sa mandare una mail allora va al Miramare! Che se uno non si ricorda una password allora va al Miramare ma con la parrocchia, ci va! Col prete che fa l'appello!”. Insomma. Però a mia difesa devo sottolineare che:
1. non parlavo da sola ma avevo l’auricolare e dall'altra parte c’era mia mamma.
2. se vostra madre serafica vi annunciasse che lei settimana prossima parte con cinque sconosciuti per andare dall'altra parte del globo forse un po’ ci rimarreste di sasso.
3. io non dovrei più rimanerci di sasso, dovrei esserci abituata, ma tant'è.
4. se in più cercasse di convincervi che da lì è difficile comunicare, quindi anche se non la sentite per una decina di giorni non vi dovete preoccupare, eh beh, secondo me anche voi a quel punto vi mettereste a gridare in mezzo ai giardinetti.


4 novembre 2009

Ricetta (infallibile) per ritrovare la gioia di vivere e (nientemeno) per recuperare amici e parenti votati al suicidio

Che un bog di Strega è un po' un servizio pubblico e ogni tanto qualche ricetta utile la deve anche sfornare, dico io.
Allora. Sei triste? Fa freddo, fuori piove, è sempre buio anche alle due di pomeriggio e tutto intorno è grigio? Tutto tranne l'orrido pigiamone rosa di Hello Kitty, ovviamente, fedele compagno delle tue serate solitarie...
La tua amica ti è piombata in casa a mezzanotte, grondante di lacrime, pioggia e mascara?
Il tuo fratellino è stato bocciato e l'unica cosa che desidera è avere onorata sepoltura in un campo di cannabis?
Qui ci vuole la pozione della Strega!
Prendete una bella tazza da tè. Metteteci due cucchiai di gelato al cioccolato, di quello nero nero. In casi particolarmente gravi anche tre. Annegate tutto quanto con il liquore al gianduiotto. Sì, proprio col "Bicerin"... ogni Strega ha diritto di scegliersi gli ingredienti che meglio crede. Annegate tutto tutto, mi raccomando.
Tuffate il cucchiaino e procedete.
In caso di soggetti già defunti aggiungere una spruzzata di panna montata, talvolta risorgono.




1 novembre 2009

La Festa delle Streghe

Adoro questo periodo dell'anno.
Questi due giorni per me sono stati una vera Festa delle Streghe, fatta di passeggiate nei boschi, di amiche carissime e amici lontani, di alette di pipistrello, scope e cappellacci neri, di vino e di balli, di té caldo e sciarpe di lana. Ah, che meraviglia!